Tra un passo e un salto, Luna, Amaranta, Angelica e Valeria come flâneuse in corsa all’acchiappo del tempo che non c’è. Libere e in rincorsa tra stradine e scorciatoie, in mezzo a vicoli o a vitigni. Dov’è il ritrovo? Nell’intreccio di una vite che gioca con l’ombra del sole verso sera.
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Sotto a un gazebo che è uno scrigno, è lì appeso e in sospeso un abito ceruleo incurante del vento, che non si stropiccia nell’attesa.
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Sono le vigne a dettar le ore, clessidre viventi e tesoriere di quella che sarà una buona annata. Sono custodi di un altro indizio, un albero d’oro che è la punta di una bacchetta di magia.
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Qui dove l’acqua sa di zucchero, e non sa stare al ritmo delle onde. Culla un messaggio in bottiglia che si mostra all’incontro con il vento caldo come quello che soffia in Marocco...
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Non ci sono incantatori di serpenti, ma mele di un colore rosso che farebbe invidia anche a un rubino. Sotto a un albero, anch’esse in attesa di una mano che le raccolga.
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È nel bell’incontro di Luna, Angelica, Valeria e Amaranta, è nel ritrovarsi tutte in cerchio e tutte assieme che si svela quel segreto di cui Matilde era messaggera.
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Sotto a un gazebo che è uno scrigno, è lì appeso e in sospeso un abito ceruleo incurante del vento, che non si stropiccia nell’attesa.
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Sono le vigne a dettar le ore, clessidre viventi e tesoriere di quella che sarà una buona annata. Sono custodi di un altro indizio, un albero d’oro che è la punta di una bacchetta di magia.
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Qui dove l’acqua sa di zucchero, e non sa stare al ritmo delle onde. Culla un messaggio in bottiglia che si mostra all’incontro con il vento caldo come quello che soffia in Marocco...
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Non ci sono incantatori di serpenti, ma mele di un colore rosso che farebbe invidia anche a un rubino. Sotto a un albero, anch’esse in attesa di una mano che le raccolga.
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È nel bell’incontro di Luna, Angelica, Valeria e Amaranta, è nel ritrovarsi tutte in cerchio e tutte assieme che si svela quel segreto di cui Matilde era messaggera.